Dal sito: Liberodiscrivere.it
Ninna Nanna in fondo al mare
Storia di un dono
Bodrum (Turchia), Settembre 2015. Nella notte tra il 2 e il 3 settembre un gommone parte dalle coste turche alla volta di Coo, in Grecia. Si tratta di una traversata di circa mezz’ora ma, dopo pochi minuti dalla partenza, il gommone – che dovrebbe caricare al massimo 8 persone, ma ne ospita più di 20 – naufraga nelle acque del Mediterraneo. Il mattino successivo la riva restituisce i cadaveri di alcuni naufraghi, tra loro anche quelli di due bambini. La fotografa Nilüfer Demir scatta un’immagine che fa il giro del mondo e lo costringe a non voltarsi ancora una volta dall’altra parte: ritrae il piccolo siriano Aylan Kurdi, 3 anni, riverso sulla spiaggia, che sembra dormire.
Breno (Brescia), Aprile 2018. Per Liberodiscrivere edizioni (Genova) viene alla luce la pubblicazione Ninna Nanna in fondo al mare, firmata dall’autrice Nini Giacomelli. Una pubblicazione che è tante cose insieme: una poesia in due lingue (tradotta in inglese da Audrey Catherine Martin), un libro illustrato (da Marco Furlotti) per piccoli e grandi, un CD con una canzone (che coinvolge Alessio Lega, Ginevra di Marco, Francesco Magnelli, Andrea Salvadori, l’Orchestra Multietnica di Arezzo e Rocco Marchi), una lettura recitata (da Ascanio Celestini) e – notizia di questi giorni – prestissimo anche un videoclip (diretto da Riccardo Pittaluga alle Gianchette di Ventimiglia).
Ma è soprattutto la storia di un’immagine potentissima che non perde vigore col passare del tempo, la storia di un dono che continua a crescere e dare forza a un messaggio e a un dramma che non ci siamo ancora lasciati alle spalle, arricchendosi in continuazione di nuove voci, e nuovi portavoce. E come tutte le storie più belle, ha una trama densa che vuole essere raccontata.
Dopo una telefonata con l’editore Carlo Gallucci, in quel settembre del 2015, Nini Giacomelli si ritira nel suo studio e incomincia a scrivere una filastrocca dedicata al piccolo Aylan e a tutte le Shoah ancora vergognosamente in atto. La filastrocca piace, e si inizia a ipotizzare l’idea di una pubblicazione. In quei giorni la troupe RAI della rubrica “Storie, racconti della settimana” del Tg2 raggiunge Nini Giacomelli nella sua casa di Breno per un servizio sulla sua attività di autrice di canzoni, teatro e letteratura per l’infanzia, e quando la giornalista Cinzia Terlizzi le chiede di leggere qualcosa di suo davanti alle telecamere, la scelta ricade su Ninna Nanna in fondo al mare. Da quel momento iniziano ad arrivare richieste su dove sia possibile trovare quella poesia.
È così che Nini Giacomelli, non riuscendo ad aspettare le tempistiche dell’editoria (“che sono slow, mentre io, nonostante gli anni, continuo ad essere decisamente rock”, come ha molto autoironicamente ammesso lei stessa), insieme alla socia di sempre, Bibi Bertelli (co-fondatrice dell’ormai “trentenne” CCTC – Centro Culturale Teatro Camuno), decide di partecipare a un bando di Fondazione della Comunità Bresciana con l’associazione locale Gati Pajassi: l’obiettivo è quello di stampare in proprio alcune copie della poesia, realizzando un kit didattico per incontri con l’autore e laboratori da portare nelle scuole della Valle Camonica (BS).
Ma a mano a mano che il lavoro prende forma, trova sul suo percorso tante persone che portano nuovi contributi al progetto. A partire dalle immagini suggestive quanto sferzanti dell’artista Marco Furlotti (illustratore di Parma che lavora con numerose case editrici a livello internazionale) e dalla traduzione in lingua inglese di Audrey Catherine Martin che, a detta di Nini Giacomelli, “è persino meglio dell’originale”.
Nini Giacomelli chiede poi al cantautore Alessio Lega di trasformare in canzone la filastrocca, ma l’intuizione musicale di Lega è tanto forte e riuscita da richiedere la collaborazione di altri musicisti e artisti. La prima persona ad essere coinvolta è Ginevra Di Marco, la voce femminile più bella dell’attuale panorama musicale italiano e, come in un magico gioco di vasi comunicanti, Ginevra di Marco coinvolge a sua volta i suoi eclettici musicisti (Francesco Magnelli e Andrea Salvadori) che pensano che questa canzone porterebbe ancora più bellezza se suonata dai musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Poi si pensa che una filastrocca così la potrebbe leggere, dandole ancora più intensità, uno come Ascanio Celestini. E così succede. E così questo immenso lavoro di matrioske diventa uno splendido CD rifinito a puntino da Rocco Marchi, che mixa non solo i suoni, ma anche le fatiche, le intuizioni, l’entusiasmo, la professionalità e la bravura di tutti quelli che hanno partecipato al progetto.
A questo punto entra in gioco Antonello Cassan, editore di Liberodiscrivere Edizioni, per dare a un prodotto di tale commovente bellezza il respiro nazionale che i contributi recuperati con il bando di Fondazione Comunità Bresciana non possono consentire (essendo sufficienti per coprire le spese del progetto iniziale, con la stampa di alcuni volumi per le scuole della Valle Camonica). Grazie alla partecipazione di Cassan il libro-CD sarà distribuito e promosso in tutta Italia.
Ma la storia di questo dono non finisce qui. È notizia di pochi giorni fa che Ninna Nanna in fondo al mare diventerà anche un videoclip affidato alla creatività del giovane ma esperto videomaker milanese Riccardo Pittaluga. Grazie alla collaborazione di Chicca Dedali e Carlo Terzi (dell’associazione “La Pigna” di Sanremo) le riprese del videoclip avranno inizio lunedì 16 aprile alle Gianchette di Ventimiglia, con il permesso di Don Rito Alvarez (il “padre coraggio” che ha dato accoglienza a più di 14.000 persone in transito per Ventimiglia) e l’apporto dei profughi presenti.
E c’è da scommettere che questa storia avrà ancora molti altri inaspettati risvolti.
Altrimenti che storia è?
Altrimenti che storia è?
La Ninna Nanna in fondo al mare è un libro per bambini dagli 0 ai 110 anni.
I più piccoli hanno tutto il diritto di addormentarsi, tutti gli altri il dovere di svegliarsi.
È dedicata a tutti i bimbi del mondo.
E in particolare a Nicola Libero, il nuovo arrivato al CCTC e anche il più piccolo socio del Club Tenco, e alle altre “nostre” tre bimbe: Caterina, Greta e Giorgia.