Nasce ad Arezzo il Coro Multiculturale della Fondazione Guido d’Arezzo
Il progetto, oltre a dei laboratori musicali di preparazione ad iniziare da quello con il cantante albanese Gramoz Burba previsto a fine febbraio, porterà il coro ad esibirsi in città nella prossima estate
Tra venerdì 25 e domenica 27 febbraio Arezzo assisterà alla nascita ufficiale del Coro Multiculturale della Fondazione Guido d’Arezzo, un progetto nato dall’incontro tra la tradizione corale della Fondazione Guido d’Arezzo, con la lunga storia legata al Polifonico e le numerose e prestigiose formazioni corali cittadine e della provincia, con l’esperienza della multiculturalità in musica e non solo dell’OMA Orchestra Multietnica di Arezzo e di Officine della Cultura. Il progetto è stato presentato questa mattina presso la Sala Multimediale della Fondazione, ad Arezzo.
«Questo progetto si inserisce nella tradizione distintiva della coralità che caratterizza Arezzo – dichiara il Sindaco e Presidente della Fondazione “Guido d’Arezzo” Alessandro Ghinelli. – Non soltanto esercizio di una forma artistica musicale ma anche confronto e scambio tra culture diverse, il Coro contribuirà ad arricchire in maniera originale l’offerta musicale della città».
Così commenta il Vice Presidente della Fondazione Guido d’Arezzo Alfredo Grandini: «Si è potuto finalmente concretizzare, grazie alla collaborazione di Officine della Cultura e dell’OMA, un progetto della Fondazione Guido d’Arezzo che presenta importanti risvolti sia di natura artistica che di carattere sociale. Un progetto che ha incontrato il favore del Ministero della Cultura e che potrà avere molti favorevoli sviluppi anche nel futuro. L’idea parte dalla constatazione della presenza, nella nostra come in tutte le altre città d’Europa, di numerose comunità ed etnie provenienti dalle più diverse parti del mondo. Ognuna di queste comunità porta con sé lingue, tradizioni, costumi e – non ultima – anche una tradizione popolare musicale spesso molto lontana da quella europea. La Fondazione, che fin dalla sua costituzione si occupa della promozione della musica polifonica coniugata nelle varie sue forme: da quella classica a quella popolare, ha pensato dunque di dover rivolgere il suo interesse anche verso quei tipi di “polivocalità” spontanea che sono stabilmente presenti, fin dalla notte dei tempi, nelle espressioni dei canti popolari dei popoli più diversi. Bisognerà dire che è proprio la Polifonia “colta”, intesa nel senso classico del termine – l’arte cioè che dal Medioevo ai giorni nostri ha codificato le modalità per l’esecuzione di canti “a più voci” – che forse ha avuto la sua origine proprio grazie a quelle pratiche “polivocali” popolari e spontanee, già praticate in tempi remoti dalle popolazioni, e non viceversa. Un coro multiculturale, dunque, non solo permetterà a chi vorrà farne parte e, di riflesso, anche alle rispettive comunità, di compiere un ulteriore, importante passo nel nome della pratica artistica, verso una maggiore e più completa integrazione nella nostra società, ma costituirà per noi stessi un arricchimento culturale per la conoscenza, lo studio e la riproposizione di musiche e di esperienze musicali le più lontane e sconosciute, nello spirito che già da anni costituisce la meritoria essenza dell’OMA, cui il costituendo “Coro Multiculturale” potrà fornire un valido complemento».
Luca Roccia Baldini, presidente dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, così racconta il progetto: «Dal 2007, con l’Orchestra Multietnica di Arezzo, al di là dei concerti, portiamo avanti un percorso formativo sempre aperto alla partecipazione di musicisti italiani e stranieri con l’idea di approfondire e incrociare le strutture di base delle musiche tradizionali delle aree del mediterraneo e della provenienza geografica dei nostri musicisti. Alla base c’è il principio della costruzione di un repertorio musicale basato sulla contaminazione ma alla fine dei conti è questo, per noi, non solo un modo per studiare, per creare lavoro, ma anche per individuare percorsi di crescita personali e sociali e far nascere dalla condivisione delle storie di vita amicizie profonde e durature. Pensiamo che aprire allo studio della voce questo nostro percorso, con un Coro Multiculturale, possa essere un chiaro invito a far parte del progetto anche a chi non ha esperienze musicali pregresse e/o non ha uno strumento musicale nell’armadio perché andremo a lavorare con il nostro primo strumento musicale, quello che portiamo sempre con noi».
Il primo tra gli incontri e i laboratori che porteranno, in estate, al debutto in pubblico del Coro Multiculturale della Fondazione Guido d’Arezzo, è previsto dal pomeriggio di venerdì 25 alla mattina di domenica 27 febbraio 2022. Tre giorni di workshop, con partecipazione gratuita aperta a tutti gli interessati, che vedranno docente il cantante Gramoz Burba, leader dell’Albanian Iso-Polyphonic Choir ed esperto dell’Iso-Polifonia albanese, Patrimonio Culturale dell’Umanità UNESCO dal 2005, patrimonio musicale collettivo di grande valore per la vita culturale e sociale delle regioni meridionali dell’Albania.
Massimo Ferri, tra gli ideatori del progetto dell’OMA, così racconta gli obiettivi del Coro Multiculturale: «Abbiamo in mente un gruppo di lavoro nel quale si esibiranno fianco a fianco cantanti e musicisti italiani e stranieri, dando vita ad un’esperienza con un forte valore in termini di integrazione e di radicamento del progetto nella città. I laboratori, perché saranno più di uno, saranno un momento di studio prezioso, in termini musicali ma anche umani, con dei protagonisti riconosciuti a livello internazionale, e quanto appreso andrà a far parte del patrimonio di saperi del coro, che sarà diretto da Enrico Fink, da integrare con quanto i cantanti che ne faranno parte porteranno e condivideranno della propria esperienza e conoscenza».
La partecipazione, gratuita, è un vero invito alla scoperta del progetto! Il workshop si svolgerà presso la Sala Multimediale della Fondazione Guido d’Arezzo ad Arezzo venerdì 25 con orario 18 > 21, sabato 26 con orario 10 > 13 e 15 > 18 e domenica 27 con orario 9:30 > 12:30. Ai fini della partecipazione si segnala che sarà richiesto di esibire il Green Pass rafforzato. Info e iscrizioni presso Officine della Cultura in via Trasimeno 16 ad Arezzo; tel. 0575 27961 e 338 8431111; segreteria@officinedellacultura.org.