Orchestra Multietnica di Arezzo

Petali di rose

Un evento tra teatro e musica ideato da Officine della Cultura in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità e l’Ufficio delle Consigliere di Parità della Provincia di Arezzo, le musiciste dell’Orchestra Multietnica di Arezzo e le donne del mondo della politica, del lavoro e della società civile dei territori della rappresentazione.
In collaborazione con il MAEC (Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona) – nell’ambito del progetto Le notti dell’Archeologia.

Ingresso 2,00 Euro comprensivo d’ingresso al MAEC da utilizzare entro il 31 luglio 2015 – Inizio ore 21:15

Regia di Sandra Guidelli

musiche del quartetto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo:
Alessandra Andreani – clarinetto
Lavinia Massai
– flauto
Roberta Stancu
– violino
Natalia Orozco
– viola

con:
Agnese Grazzini
Elena Ferri
Claudia Pennucci
Barbara Peruzzi

e con:
Sindaco di Cortona Francesca Basanieri
Sindaco di Monte San Savino Margheritra Scarpellini
Sindaco di Lucignano Roberta Casini
Sindaco di Civitella in Val di Chiana Ginetta Menchetti
Assessore alle pari opportunità di Castiglion Fiorentino Silvia Del Giudice
Assessore alle pari opportunità di Marciano della Chiana Deborah Valentini
Assessore alle pari opportunità di Foiano della Chiana Elena Micheli

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Ci sono storie ordinarie, quotidiane, quasi inosservate e inosservabili, che sanno di violenza e di morte. Sono storie allarmanti che meriterebbero attenzione ma che spesso restano freddi numeri impilati in dati statistici. Ad esempio: solo in Italia una donna ogni 2/3 giorni muore di violenza maschile; l’ultimo rapporto annuale delle Nazioni Unite, presentato il 25 giugno 2012 dalla relatrice Rashida Manjoo, segnala la crescita allarmante della diffusione degli omicidi basati sul genere, a livello mondiale, culturalmente e socialmente radicati, accettati, tollerati e giustificati, con una norma che parla la lingua dell’impunità. Femminicidio, è bene ricordarlo, è la violenza fisica, psicologica, economica, istituzionale, rivolta contro la donna “in quanto donna”, perché non rispetta il ruolo sociale impostole.
Fortunatamente ci sono numeri che raccontano altre storie.
L’11 maggio del 2011 il Consiglio d’Europa ha varato la Convenzione di Istanbul, primo strumento giuridicamente vincolante per gli stati in materia di violenza sulle donne e violenza domestica. Il documento contiene misure per la prevenzione della violenza e per la protezione delle vittime, oltre ai procedimenti penali per i colpevoli, e definisce e criminalizza le diverse forme di violenza contro le donne tra cui il matrimonio forzato, le mutilazioni dei genitali femminili, lo stalking, le violenze fisiche e psicologiche e la violenza sessuale. Ventinove Paesi hanno firmato la convenzione di Istanbul, compresa l’Italia. Purtroppo solo quattro l’hanno ad oggi ratificata.
In Italia è uscito il 14 agosto sulla Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il 17 agosto il DL 14 agosto 2013, n. 93, dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere…”, meglio conosciuto come decreto contro violenze di genere e femminicidio, convertito in legge l’11 ottobre 2013. Tre gli obiettivi fondamentali: prevenire la violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime. Tra le misure approvate: l’aumento della pena, per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, se alla violenza assiste un minore di anni 18 (la cosiddetta “violenza assistita”, uno dei fattori di rischio principali per la trasmissione intergenerazionale della violenza); provvedimenti contro lo stalking messo in atto anche attraverso strumenti informatici o telematici; l’arresto obbligatorio in flagranza per delitti di maltrattamento familiare e stalking.
La Provincia di Arezzo è impegnata fin dal 1996 nel sostenere le donne anche con minori con presidi nel territorio e con la promozione di una rete formale di soggetti pubblici e dell’associazionismo tra i quali la Consigliera di Parità, le 5 Zone Socio Sanitarie in rappresentanza dei 39 comuni, l’Azienda USL8, le Forze dell’Ordine, il Provveditorato agli Studi e l’Associazione Pronto Donna. Oltre a questo molte sono le iniziative pubbliche promosse e organizzate dall’Amministrazione Provinciale rivolte alla cittadinanza al fine di sensibilizzare, parlare e informare sul tema della violenza contro le donne, un fenomeno che necessita di maggiore attenzione, conoscenza e approfondimento da parte di ogni singolo cittadino e cittadina.
Nasce da questi presupposti il progetto tra teatro e musica dal titolo: “Petali di rose – colpite a morte. Storie di ordinaria violenza”. Un progetto dove tra Arezzo e provincia narratrici esperte hanno in scena un copione ricco e intenso prelevato da fatti reali, da indagini giornalistiche e da libri di autrici contemporanee tra cui Serena Dandini, Simonetta Agnello Hornby, Giovanna Pezzuoli e Luisa Pronzato.