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Formazione versatile, l’Orchestra Multietnica di Arezzo si esibisce da oltre 15 anni in tutta Italia, sotto la direzione di Enrico Fink, portando sulla scena il gioco dell’incontro, del dialogo e della contaminazione tra cammini e universi sonori. Singolarità che le è valsa, nel 2010, il “Premio MEI Suoni di Confine” per l’attività live e nel 2021 il “Premio Sangiorgino” assegnato dal Centro Culturale I Ragazzi di San Giorgio di Prato e che si ritrova nelle sei produzioni discografiche in commercio (Animameticcia, 2009; Portosantagostino, 2013; Occident Express, 2018; Culture contro la paura, 2019; Romanò Simchà, 2021; Cosa Nostra spiegata ai bambini, 2023). Un’attenzione che l’ha portata inoltre a collaborare con numerosi protagonisti della scena musicale e teatrale contemporanea italiana e non solo, tra i quali: Cisco, Raiz, Moni Ovadia, Amanda Sandrelli, Erriquez e Finaz, Shel Shapiro, Frank London, Filippo Graziani, Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli, Andrea Salvadori, Santino Spinelli, Dario Brunori, Dana Gillespie, Ottavia Piccolo e Stefano Massini.
Nel 2023 l’OMA, con l’energia dei sui circa 30 strumentisti – provenienti da Albania, Argentina, Bangladesh, Colombia, Costa d’Avorio, Giappone, Libano, Romania, Russia, Somalia -, proseguirà il suo viaggio insieme all’autorevolezza di Paolo Benvegnù, fondatore degli Scisma e nota voce del panorama cantautorale italiano, nella ricerca di una strada per il necessario incontro tra uomini e culture punto di forza della formazione aretina (“Non siamo mai stati da soli e da soli non sappiamo dove andare” in No Drink no Food). Un fervido racconto di culture in dialogo, tra tradizione e innovazione, per ribadire con forza un tema a cui l’OMA è legata ormai dal 2018: il valore delle culture, nel loro farsi incontro e confronto, contro la paura delle tante diversità che abitano gli esseri umani, contro l’uniformità e l’omologazione. Culture contro la paura, per l’appunto, come per l’omonima fortunata produzione discografica a firma Orchestra Multietnica di Arezzo nata dall’incontro con musicisti e artisti di rilievo internazionale.
Culture contro la paura non è solo un progetto artistico ma è l’invito a prendere posizione lottando culturalmente contro “la paura” che l’OMA rivolge in questo preciso momento storico a chi avverte un brivido lungo la schiena quando sente parlare di muri, di “noi o loro” e di “paura del diverso”.
spettacolo realizzato in collaborazione tra FESTIL e Teatro Contatto 41