Quello che ha portato alla costituzione dell’OMA è stato prima di tutto un percorso didattico/formativo, un workshop finalizzato alla conoscenza e all’approfondimento delle strutture di base delle musiche tradizionali dell’area del Mediterraneo, per incrociarle con la tradizione italiana ed europea. Il laboratorio, promosso da Officine della Cultura con il sostegno del Comune di Arezzo, ha dato vita al primo nucleo dell’orchestra e al suo repertorio, ampiamente rappresentato in questo cd. Il progetto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, creato e realizzato da Massimo Ferri, rimane tuttora un laboratorio permanente e aperto all’inserimento di nuovi musicisti.
Attualmente la formazione, composta da 25 musicisti di 7 nazionalità diverse (Palestina, Messico, Colombia, Albania, Libano, Bangladesh, Italia), è diretta da Enrico Fink che, per il primo anno di attività ha condiviso il compito con Jamal Ouassini. Il workshop iniziale, ha portato alla messa a punto di un repertorio basato sull’intreccio e la contaminazione. Animameticcia suona i diversi linguaggi musicali del variegato mosaico di culture e tradizioni che compongono l’Orchestra e traccia un percorso di nomadismo e di amore per le proprie radici, che dal Nord Africa sale su per la Turchia, la Grecia, i Balcani, l’Est Europeo, e arriva fino al nostro Paese, alle coste bagnate da quello stesso Mediterraneo che unisce e allontana i popoli. “Oggi è un percorso di nuove migrazioni – afferma Fink – Proviamo a pensare alle musiche che attraversano i cuori della gente di quelle terre. Proviamo a capirle. Probabilmente scopriremo che le radici non sono poi così lontane tra di loro come si crede. Cultura e musica significano pluralità, confronto e mescolanza”.
“Animameticcia” contiene anche un dvd che, attraverso un film-documentario realizzato da Maria Erica Pacileo e Fernando Maraghini, in collaborazione con Almasen artisti associati, grazie al finanziamento del Cesvot, prodotto da Maxresearch, Officine della Cultura e Arcisolidarietà Arezzo, racconta il percorso di formazione dell’ OMA, le attività fin qui svolte, il videoclip del brano che dà il titolo all’album. E’ un documentario dove la musica tiene unite le immagini e le anime.